Storia dello Zuccherificio di Ceggia

1928,
-A Febbraio iniziano i lavori del corpo di fabbrica di quello che diventerà lo Zuccherificio di Ceggia. Raccontano le cronache del tempo che gli amministratori del vicino Comune di San Donà di Piave, avendo spostato da circa due anni i loro confini comunali verso sud (Regio Decreto N° 375 del 07 Marzo 1929), pubblicato in (Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia N° 80 del 05 Aprile 1929), rimasero molto contrariati perché lo Zuccherificio sarebbe sorto in territorio del comune di Ceggia.
La parte muraria proseguì fino all’Ottobre del 1929 e furono installati grossi macchinari, operazione questa che si protrasse fino a Giugno del 1930. Questo magnifico manufatto a firma dell’Ingegnere Stievano, si presentava come un coacervo inestricabile di tubi, valvole, pompe, turbine, grossi motori diesel ed elettrici che muovevano il tutto attraverso lunghe trasmissioni a cinghie.
1930,
-Lo stabilimento inizia la sua attività produttiva con una potenzialità lavorativa di 10.000 quintali di barbabietole al giorno. Centinaia di agricoltori, per la prima volta, entrano in contatto con una realtà industriale, chi come produttore di barbabietole, trasportando il suo raccolto con carri trainati da buoi, chi nella doppia veste di agricoltore e lavoratore stagionale.
Visto dall’interno, dava l’impressione di un caravanserraglio, chi scaricava bietole con le forche, chi trasportava la roccia ed il carbone con i vagoncini lungo tortuosi binari, chi invece aveva la fortuna di essere un lavoratore stabile, veniva chiamato “maestro”. In quella prima campagna saccarifera, furono seminati 2.392 ettari a bietole, e furono consegnati allo stabilimento 667.538 quintali, pagati a quel tempo a 10,47 lire al quintale. Gli anni trascorsero con una certa tranquillità sia nello stabilimento, sia nella campagna, fino al 1943. Negli anni 1944 e 1945 ci fu una notevole riduzione dell’investimento a bietola, rispettivamente con 800 ettari nel 1944 e 513 ettari nel 1945, pagate queste a 202,40 lire al quintale nel 1944 e 320,53 lire nel 1945.
1951,
-Costruzione della raffineria, con una potenzialità di produzione pari a 4.000/quintali di zucchero al giorno e contemporaneo aumento della capacità di lavorazione barbabietole al giorno, da 10.000 a 16.000 quintali.
1957,
-La proprietà dell’Eridania presenta la richiesta di chiusura dello stabilimento di Ceggia e di San Michele al Tagliamento, con chiusura di quest’ultimo. Il Consiglio di Fabbrica di quel tempo, si trasferì armi e bagagli nella capitale e grazie al deciso intervento dell’allora Presidente della Repubblica Segni, il disegno Eridania non trovò compimento.
1964,
-Venne raddoppiata la potenzialità dello stabilimento, portandolo ad una produzione giornaliera di 35.000 quintali e furono ammodernati e automatizzati gran parte dei reparti presenti. Alla fine degli anni ’70, Montesi, maggiore azionista dell’Eridania, vende la società al gruppo Ferruzzi.
La Montesi viene commissariata e in un’operazione d’accorpamento ed acquisizione, riesce a salvare gli stabilimenti di Pontelongo, Fano, Finale Emilia, Casei Gerola. Attraverso la finanziaria pubblica creata per la ristrutturazione o riconversione degli impianti saccariferi e la finanziaria gestita dai bieticoltori, questi impianti sono ristrutturati e potenziati.
Alla fine di questa ristrutturazione rimanevano 23 stabilimenti in Italia.
1980,
-L’Eridania in relazione ad un suo progetto di ristrutturazione, avvia ai Ministeri dell’Industria e dell’Agricoltura la richiesta di chiusura di 2 stabilimenti, Polesella e Ceggia con trasferimento del personale presso altri stabilimenti del gruppo.
Le motivazioni:
– Insufficiente produzione del bacino bieticolo nell’anno 1979 e precedenti (1979 Q.li Bb. 1.460.000 = Ha 2.968).
-Insufficiente produttività dello stabilimento per bassa potenzialità e vetustà degli impianti.
-Razionalizzare gli impianti in Italia, aggiornando la produzione degli stessi a 600.000/700.000 – Qli. prò capite. (Atti Parlamentari: 3/02660 del 12 Novembre 1980; 4/05865 del 01 Dicembre 1980; 5/01623 del 04 Dicembre 1980; 3/01055 del 13 Dicembre 1980)
1981,
-Nel mese di Marzo si giunge ad un accordo, in collaborazione col Ministero dell’Agricoltura e Foreste, di chiudere lo stabilimento di Polesella, rinviando l’eventuale chiusura di Ceggia in logica di un piano regionale di settore. (Atti Parlamentari: 4/06683 del 03 Febbraio 1981)
1982,
-Nel frattempo, dal 1979 al 1981, la produzione bieticola nel bacino di Ceggia, dai 1.650.000 Q.li (2.968 Ha) passa ai 3.365.000 Q.li (5.619 Ha). L’incremento della bieticoltura è dovuto alla crisi sempre più crescente della monocoltura del mais, nel territorio riguardante il bacino bieticolo di Ceggia. Da allora s’intravedono tutti i presupposti perché l’area bieticola che fa capo allo Zuccherificio di Ceggia, diventi uno fra i più grandi bacini bieticoli d’Italia, sia in quantità, che in resa zuccherina per Ha. Il Ministero dell’Agricoltura e Foreste, in accordo con gli industriali e gli agricoltori, impone una notevole riduzione delle semine in Italia, il tutto per allinearsi alle direttive CEE, in relazione al contingente di produzione zucchero assegnato dalla Comunità Europea all’Italia.
Pertanto il bacino bieticolo di Ceggia, dai possibili 3.000.000 di Q.li (6.500 Ha) si attesta per effetto della limitazione ai 1.745.000 Q.li di produzione bietole (3.740 Ha). A Ottobre, nuova richiesta di chiusura per lo Zuccherificio di Ceggia con altri stabilimenti societari ( Bando d’Argenta, Jolanda di Savoia, Ficarolo, Mezzano) e licenziamento di tutto il personale.
Chiusure richieste anche dal Gruppo Montesi (Lendinara), quest’ultimo in stato di commissariamento per sopraggiunte difficoltà economiche.
1983,
-Nel mese di Maggio, dopo un’estenuante braccio di ferro tra organizzazioni sindacali e lavoratori da una parte, l’Eridania dall’altra, con la mediazione del Ministero dell’Agricoltura e Foreste, si giunge ad un accordo, che alcuni impianti ( Ficarolo, Jolanda di Savoia) non lavoreranno fin dalla campagna 1983 e slitta ulteriormente la chiusura di Ceggia, rinviandola ad una logica di piano del settore Bieticolo-Saccarifero .
1984,
-E’ approvato il piano di settore Bieticolo-Saccarifero (Delibera C.I.P.E. del 07 Marzo 1984) Con gran meraviglia, Ceggia è tra gli stabilimenti da chiudere, nonostante sia diventato il primo bacino bieticolo di produzione in Italia, passando dal 1979 al 1984, da 1.460.000 Q.li di Bb. (2.968 Ha) ai 4.711.000 Q.li di Bb. (8.238 Ha), con prospettive d’ulteriore sviluppo.
Studi confermano che questo bacino ha possibilità di produrre oltre i 9.000.000 di Q.li di Bb. (15.000 Ha) per un periodo assai lungo, giustificandone pertanto ampiamente un intervento industriale di trasformazione in loco.
Prevedendo il piano bieticolo saccarifero la chiusura di Ceggia, nell’Aprile del 1984 al Ministero dell’Agricoltura e Foreste, con la mediazione dell’allora Ministro Pandolfi, si giunge all’accordo (contestato in loco), che con la campagna del 1984, Ceggia terminerà di produrre zucchero e sarà avviata un’alternativa produttiva. (Atti Parlamentari: 4/02204 del 18 Gennaio 1984; 4/02514 del 02 Febbraio 1984; 1/00053 del 22 Febbraio 1984; 1/00057 del 08 Marzo 1984; 7/00058 del 14 Marzo 1984; 7/00060 del 15 Marzo 1984; 7/00072 del 22 Marzo 1984; 4/00977 del 21 Giugno 1984; 3/00491 del 18 Luglio 1984; 4/05296 del 02 Agosto 1984; 2/65095 del 29 Ottobre 1984; 4/06672 del 26 Novembre 1984; 7/00134 del 11 Dicembre 1984)
1986,
-Nel frattempo, accortesi della realtà di un bacino che produce 10.000.000 Q.li di bietole, il C.I.P.E. delibera in data 13 Febbraio 1986, con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale N° 56 del 08 Marzo 1986, di dare mandato al Ministro dell’Agricoltura di inserire lo Zuccherificio di Ceggia nel piano bieticolo nazionale, prevedendone l’adeguamento produttivo.
L’Eridania, a fronte di quest’impegno esplicito del Governo, si attiva ed acquista il terreno per l’ampliamento (circa 30 Ha.)
1987,
-(Atti Parlamentari: 4/02159 del 20 Ottobre 1987)
1988,
-La società opera interventi considerevoli nello stabilimento: metanizzazione e ampliamento della centrale termica. Nel Settembre del 1988, presenta all’amministrazione comunale il piano planivolumetrico che prevede l’ampliamento e la ristrutturazione dello stabilimento, approvato in consiglio comunale il 19 Dicembre 1988. Il nuovo stabilimento avrà una capacità di trasformazione iniziale di circa 70.000 Q.li il giorno di bietole lavorate, prevedendo un’ulteriore sviluppo potenziale. L’intervento avverrebbe in un triennio. All’origine di tutto ciò vi è la premessa: l’intervento si realizzerà se il Ministro dell’Agricoltura darà seguito alla delibera del CIPE sopracitata. Il Ministro Mancino è intenzionato però ad aggiornare complessivamente il piano, perché il precedente è scaduto alla fine del 1988, portando probabilmente a tempi lunghi tutta la situazione dello Zuccherificio di Ceggia con un grosso rischio, che la revisione generale aggiungerà inevitabilmente altre chiusure, soprattutto al sud, ben sapendo quanto sia difficile chiudere in quell’area d’Italia.
1990,
-L’Eridania (gestione Gardini), acquisisce per circa 60 miliardi gli stabilimenti Montesi in fallimento. Mantiene in produzione gli stabilimenti di Pontelongo (PD); Casei Gerola (PV); Finale Emilia (FE) e Fano (PS). In questa nuova società (I.S.I.) l’Eridania avrà un controllo diretto e potrà usufruire dei fondi R.I.B.S. per ristrutturare le 4 fabbriche ed una quota azionaria, la Finbieticola,tutti gli altri stabilimenti ex Montesi chiuderanno.( Atti Parlamentari: 4/21881 del 11 Ottobre 1990)
1991,
-Il confine del bacino bieticolo di Ceggia è spostato dal comune di Mirano al fiume Livenza, oltre 6.500 Ha di coltura a bietola passano sotto il controllo di Pontelongo, a nulla sono valse le proteste delle maestranze dello Zuccherificio di Ceggia.
Dal 1991 ad oggi le richieste da parte degli agricoltori di seminare bietole divengono sempre più numerose, richieste mai accolte in pieno dalla società Eridania.
1991/1995,
-Nonostante l’interessamento delle Regioni Veneto, Friuli e delle associazioni agricole, l’opportunità di accedere ai finanziamenti R.I.B.S. ed i dati agronomici arrivassero ad essere i migliori d’Italia, non ottengono il rispetto della delibera C.I.P.E. del 1986 ed il potenziamento dello Zuccherificio di Ceggia.
1996/1997,
-Sono caratterizzati da una caduta produttiva dell’Eridania – I.S.I. a livello nazionale, causata da periodi di siccità subito dopo le semine e di piogge insistenti, che rasentano vere esondazioni in Friuli, nel periodo del raccolto; a ciò si aggiungono grossi contrasti tra l’Eridania ed i bieticoltori sia nei piazzali sia nei laboratori tare.
Molteplici voci negative circolavano in quel periodo sullo stabilimento di Ceggia; le Rappresentanze Sindacali Unitarie di fabbrica incontrarono a Roma molti esponenti della Commissione Agricoltura alla Camera, che confermavano le intenzioni della società di chiudere lo Zuccherificio.
1998,
-La società Francese Beghin-Say, prende il controllo di Eridania e intuisce la reale potenzialità del bacino bieticolo conferente a Ceggia, avviando nuovi progetti per il suo potenziamento. (Atti Parlamentari: 2/00508 del 12 Marzo 1998; 4/16199 del 13 Marzo 1998; 5/04037 del 19 Marzo 1998; 7/00451 del 19 Marzo 1998)
24 Febbraio 2000,
-A Parigi, il presidente Meloni dichiara: “Il Bacino bieticolo di Ceggia è il più ricco e produttivo d’Italia, ma a causa delle difficoltà incontrate a livello nazionale ed internazionale dal settore, considerando la cifra enorme necessaria per la sua ristrutturazione e fatti salvi “ terzi “ interessati all’operazione,
l’Eridania non si sente di impegnarsi in tale direzione. Lo stabilimento di Ceggia, nonostante i brillanti risultati ottenuti dal suo bacino bieticolo ed i molteplici impegni assunti dalle forze politiche ed industriali, rimane al palo. A questo si aggiunga lo spostamento del suo bacino da Mirano al fiume Livenza, a favore dello Zuccherificio di Pontelongo, comportando una perdita secca di territorio per oltre 8.000 ettari di seminato. Nonostante i problemi che questa scelta comportava, oltre 3000 aziende continuavano a credere a questa coltura, grazie all’alta professionalità acquisita negli anni, le condizioni climatiche ottimali e forti investimenti tecnologici, rendevano questi bieticoltori i primi della classe in Italia e tra i migliori in Europa.
08 Novembre 2000,
La Federazione Regionale Veneta della Confagricoltura, esprime forte preoccupazione circa la cessione da parte di Eridania dello Zuccherificio di Ceggia alla Co.Pro.B. con 200.000 qli di quota zucchero; l’operazione appare come un chiaro segnale di abbandono dell’area. Alla possibile chiusura dello Zuccherificio di Ceggia, la C.I.A. di Venezia è contraria, in quanto la produzione bieticola che fa capo allo stabilimento, è di gran lunga la migliore esistente in Italia sia come qualità che quantità.
09 Novembre 2000,
Eridania comunica a tutti i dipendenti che è stato concluso un accordo per la cessione dello stabilimento di Ceggia alla CO.PRO.B., con il trasferimento di una quota di produzione della zona stessa. Appresa la notizia, gli Onorevoli Basso e Tattarini interrogano il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, per sapere se sia intenzionato ad intervenire nei confronti delle due Società, garantire l’operatività dell’impianto e considerare la possibilità di un sostegno concreto del Governo per la ristrutturazione ed innovazione dell’impianto stesso. (Atti Parlamentari: 5/08465 del 09 Novembre 2000)
10 Novembre 2000,
Il Presidente Regionale della Coldiretti del Friuli Venezia Giulia afferma che, se lo stabilimento di Ceggia dovesse chiudere, la bieticoltura nella regione rischierebbe di scomparire con gravi ripercussioni per centinaia d’aziende, per un’area coltivata di quasi 5000 ettari con ottime produzioni.
13 Novembre 2000,
Le Rappresentanze Sindacali Unitarie dello Zuccherificio di Ceggia, manifestano contro la probabile chiusura dello stabilimento; aderiscono le associazioni agricole di categoria. La Coldiretti del Friuli V.G., presente alla manifestazione, chiede urgentemente un tavolo istituzionale con le due Regioni ( Veneto e Friuli V.G. ). Lo stesso giorno, sei Consiglieri della Provincia di Venezia interrogano, sulla vendita dello Zuccherificio di Ceggia, il Presidente della Provincia di Venezia e gli Assessori competenti.
15 Novembre 2000,
Sette Consiglieri della Regione Veneto interrogano la Giunta Regionale, auspicando che si attivi, con urgenza, un tavolo di trattativa immediato all’ Assessorato Regionale dell’Agricoltura per difendere i livelli occupazionali e produttivi. Il Presidente dell’Associazione Nazionale Bieticoltori (ANB) Dott. Paolo Fioroni, afferma la sua indisponibilità ad avallare, in qualsiasi sede, il passaggio di quote tra Società, senza che vi sia un progetto che salvaguardi la bieticoltura e lo stabilimento.
16 Novembre 2000,
Quattro Consiglieri Regionali del Friuli Venezia Giulia interpellano il Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore all’Agricoltura, per sapere se si ritenga di dover intraprendere una adeguata azione politica, affinché lo stabilimento di Ceggia possa continuare la sua attività. Le Rappresentanze Sindacali Unitarie dello stabilimento informano, a mezzo lettera, 2100 bieticoltori del Veneto Orientale e Friuli Venezia Giulia sulla vicenda che vede coinvolto lo Zuccherificio di Ceggia e di riflesso il bacino bieticolo Veneto-Friulano.
17 Novembre 2000,
-La Camera dei Deputati, in occasione dell’ultima finanziaria, ha accolto un’ Ordine del Giorno che impegna il Governo ad intervenire nei confronti delle Società Eridania e CO.PRO.B. di Ceggia, per impedire il trasferimento della quota e per sostenere un piano di ristrutturazione dello stabilimento. (Atti Parlamentari: 9/7238/116 del 17 Novembre 2000)
27 Novembre 2000,
-Gli Onorevoli Pezzoli e Scarpa Bonazza Buora, interrogano il Ministro per le Politiche Agricole e Forestali se, visto l’amplio interesse pubblico coinvolto nella vicenda, non ritenga doveroso il farsi garante, mediante un intervento diretto in nome del Governo, al tavolo delle trattative tra produttori, maestranze, comuni e nuova proprietà. Atti Parlamentari: 4/32693 del 27 Novembre 2000)
28 Novembre 2000,
L’Assessore alle Attività Produttive della Provincia di Venezia, chiede un incontro con i Presidenti delle Società, Eridania e CO.PRO.B., per conoscere quali sono i piani di sviluppo dello stabilimento.
29 Novembre 2000,
In Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, il Sottosegretario di Stato Senatore Borroni, l’On. Basso e L’On. Tattarini, hanno fortemente ribadito l’importanza dello Zuccherificio di Ceggia auspicando che il Governo riferisca sul piano bieticolo-saccarifero nazionale.
05 Dicembre 2000,
-(Atti Parlamentari: 4/21460 del 05 Dicembre 2000).
15 Dicembre 2000,
Le Rappresentanze Sindacali Unitarie dello stabilimento spediscono 2.100 lettere ad altrettanti bieticoltori del bacino, informando loro del tentativo di persuasione, messo in atto delle Società Saccarifere, con promesse che non sapranno e potranno mantenere.
18 Dicembre 2000,
-Si costituisce la “Zeta C S.p.A.”; il giorno seguente, l’Eridania comunica che, ai sensi dell’art. 47 della Legge n° 428 del 29 Dicembre 1990 , è intenzionata ad effettuare il trasferimento operativo, mediante conferimento di ramo d’azienda, dello Zuccherificio di Ceggia alla Società “Zeta C S.p.A.”.
10 Gennaio 2001,
I Presidenti Regionali delle associazioni agricole (Coldiretti, C.I.A., Confagricoltura, A.N.B.) di Veneto e Friuli V.G., sottoscrivono un documento unitario, per un progetto concreto che rilanci l’unità produttiva di Ceggia.
12 Gennaio 2001,
Il Presidente della Giunta Regionale del Veneto Giancarlo Galan, chiede al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali la salvaguardia dello stabilimento di Ceggia e dell’area bieticola Veneto-Friulana.
17 Gennaio 2001,
-Gli Onorevoli Scarpa Bonazza Buora e Pezzoni, interrogano il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali se il Governo intenda tener fede all’impegno assunto con la delibera C.I.P.E. 13 Febbraio 1986, che recita al punto sette: “ il C.I.P.E. (Comitato Interministeriale Programmazione Economica), tenuto conto dell’assetto agro industriale configurato dalla ristrutturazione del Gruppo Saccarifero Veneto, impegna il Ministero dell’Agricoltura ad inserire nella proposta del piano bieticolo nazionale, la permanenza e la ristrutturazione dell’impianto di Ceggia. I rappresentanti d’Eridania S.p.A., Zeta C S.p.A., Assozucchero, FAT-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL (Nazionali, Regionali, Territoriali) nonché le Rappresentanze Sindacali Unitarie dello stabilimento, firmano un Verbale di Accordo per il trasferimento dello Zuccherificio di Ceggia alla Zeta C S.p.A. ; i motivi sono da individuare nell’opportunità di procedere all’ottimizzazione della struttura industriale, tenendo in particolare alla coincidenza di tale struttura con il bacinio bieticolo di competenza. (Atti Parlamentari: 4/33471 del 17 Gennaio 2001)
20 Gennaio 2001,
-Si svolge a Ceggia una grande manifestazione per la salvaguardia dello Zuccherificio, alla quale segue un dibattito dal titolo “ Centralità degli impianti di trasformazione nella filiera agroindustriale per la valorizzazione delle aree vocate “
24 Gennaio 2001,
-Il Senatore Giorgio Sarto interroga il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali sulla vicenda dello Zuccherificio di Ceggia, auspicando un intervento urgente presso le due Società Saccarifere, per garantire l’operatività dello stabilimento, evitando lo spostamento di quote ad altri siti assai ben più lontani. (Atti Parlamentari: 4/21932 del 24 Gennaio 2001)
31 Gennaio 2001,
-La Società Eridania S.p.A. comunica al personale dello Zuccherificio la cessazione del rapporto di lavoro.
01 Febbraio 2001,
Il personale dello Zuccherificio viene trasferito alla Zeta C S.p.A, ; questa nuova Società acquista la piena operatività.
09 Febbraio 2001,
La Società Zeta C S.p.A. , comunica che gli impianti dello Zuccherificio di Ceggia non potranno in ogni modo essere operativi nella campagna 2001.
13 Febbraio 2001,
Gli Onorevoli Scarpa Bonazza Buora e Pezzoli, interrogano il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, per conoscere quali sono le azioni concrete per scongiurare la chiusura dello stabilimento. Lo stesso giorno, l’Onorevole Crema scrive al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali e per conoscenza, al Presidente del Consiglio dei Ministri, se sia di Sua competenza ogni iniziativa utile alla realizzazione del dispositivo dell’Ordine del Giorno del 17 Novembre 2000 della Camera dei Deputati.
14 Febbraio 2001,
-Il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali On. Alfonso Pecoraio Scanio, incontra una delegazione composta dagli Onorevoli Tattarini, Scarpa Bonazza Buora, Basso, Pezzoli, Crema, sen. Sarto, dal Sindaco del Comune di Ceggia Viola e dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie dello Zuccherificio; il Ministro ha assicurato la massima attenzione sulle sorti dello Zuccherificio e, visto l’imminente decisione da parte della Società proprietaria dello Zuccherificio, ha disposto un’immediata ricognizione dello stato dei fatti da parte degli uffici Ministeriali competenti.
15 Febbraio 2001,
Comunicato stampa del Sindaco di Ceggia Dott. Rodolfo Viola.
20 Febbraio 2001,
Il Consiglio Regionale Veneto impegna la Giunta Regionale a favorire la realizzazione della disponibilità ministeriale espressa e permettere la risoluzione positiva della vicenda.
21 Febbraio 2001,
-L’Assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, dopo una specifica riunione del Tavolo Verde, ha espresso la volontà della Regione di predisporre, in tempi brevissimi, un progetto industriale relativo allo Zuccherificio di Ceggia.
22 Febbraio 2001,
L’Amministratore Delegato dell’Eridania comunica al Sindaco del Comune di Ceggia che, visto l’accentuarsi degli interventi contrari all’accordo raggiunto con CO.PRO.B., l’Eridania si trova costretta ad avviare la procedura di messa in mobilità del personale. A Trieste, il Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia interroga il Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore all’Agricoltura, se siano stati predisposti, in collaborazione con la Regione Veneto, interventi politico-economici per la ristrutturazione dello Zuccherificio di Ceggia. Lo stesso giorno, il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali comunica, ai soggetti interessati alla vicenda dello Zuccherificio di Ceggia, che ha dato mandato alla Direzione Generale competente del Ministero, affinché sia posta in essere ogni possibile azione che permetta di tutelare, come prevede il Regolamento comunitario n° 193/82, gli interessi dei produttori di barbabietole del bacino in questione.
01 Marzo 2001,
-Le Rappresentanze Sindacali Unitarie dello Zuccherificio di Ceggia, vista l’incomprensibile presa di posizione di Eridania, chiedono che sia istituito, quanto prima, un tavolo operativo Interministeriale che coinvolga il Ministero dell’Industria, il Ministero delle Risorse Agricole ed il Ministero del Lavoro..
12 Marzo 2001,
-Ufficialmente, inizia la procedura di messa in mobilità del personale.
15 Marzo 2001,
-Il Sindaco del Comune di Ceggia Dott. Rodolfo Viola (incaricato dal Ministro delle Risorse Agricole e Forestali On. Alfonso Pecoraro Scanio, a rappresentare in maniera unitaria le istanze del territorio), scrive all’Assessore Regionale all’Agricoltura Giancarlo Conta, sollecitandolo per un suo autorevole e deciso intervento, atto a produrre un tavolo tecnico che potrebbe, finalmente, dare sviluppi concreti per un serio progetto industriale.
23 Marzo 2001,
-Duro comunicato stampa delle Rappresentanze Sindacali Unitarie dello Zuccherificio di Ceggia, dove si denuncia l’inquietante disinteresse delle varie Confederazioni Agricole Nazionali, che invece dovrebbero mobilitarsi a difesa della miglior zona vocata d’Italia. Sono evidenziate le forti contraddizioni della Società Eridania Beghin-Say e la preoccupazione che la possibile chiusura di Ceggia, sia solo un pretesto per disimpegnarsi dal produrre zucchero in Italia.
26 Marzo 2001,
-L’Assessore Regionale all’Agricoltura Giancarlo Conta, nella riunione del Tavolo Verde, ha assicurato che lo Zuccherificio di Ceggia “verrà salvato“. Tullio Cantoni, Direttore Regionale Coldiretti, ha chiesto all’Assessore che si attivi immediatamente per incontrare il Presidente di Finbieticola e affidare a quest’ultima il compito di stendere un piano industriale relativo al bacino Veneto-Friulano; sulla base di tale progetto, la parte agricola costituirà una società di produttori, capace di sostenere anche finanziariamente la parte industriale. La Regione Veneto, si attiverà in sede politica, affinché la questione superi il confine regionale e sia affrontato da un punto di vista nazionale. La Coldiretti di Venezia, dà il via ad una raccolta di firme a sostegno della Bieticoltura del Bacino Veneto Friulano e delle strutture ad essa collegate.
27 Marzo 2001,
-La Coldiretti Regionale del Veneto, in un comunicato stampa, chiede alla Regione di assumere un’iniziativa politica a livello Nazionale, per aprire un tavolo sulla gestione bieticolo-saccarifera e il destino dell’intero bacino Veneto Friulano. La questione dello Zuccherificio di Ceggia e del bacino produttivo ad esso collegato, rischia, se non risolta, di far perdere competitività all’agricoltura regionale. Poiché la Regione Veneto, tramite l’Assessore Conta, sta adoperandosi per trovare una soluzione che eviti la sospensione delle attività, il Consigliere Regionale Elso Resler, in una lettera aperta al Presidente della Giunta Regionale Giancarlo Galan, chiede un suo autorevole intervento nei confronti della Società Eridania, per sospendere le procedure di messa in mobilità dei 75 lavoratori e per favorire una soluzione positiva della vicenda.
02 Aprile 2001,
-La CIA Regionale del Veneto, conferma la solidarietà ai lavoratori dello Zuccherificio e l’impegno alla salvaguardia del bacino bieticolo del Veneto Orientale – Friuli Venezia Giulia e informa che la CIA Nazionale, ha già ampiamente sostenuto e difeso le ragioni dell’agricoltura nazionale ed, in questo contesto, le prospettive del settore bieticolo.
04 Aprile 2001,
-Gli operai dello Zuccherificio di Ceggia manifestano a Venezia, cercando, ancora una volta, di sensibilizzare le istituzioni e per dire basta alle false “promesse”. Davanti alla stazione ferroviaria di Santa Lucia, nell’occasione, sono state distribuite bustine di zucchero, accompagnate da un volantino dal titolo“Eridania lo zucchero…amaro”.
La manifestazione ha suscitato interesse, per il modo civile e l’originalità, con cui il problema è stato posto all’attenzione dell’opinione pubblica.
10 Aprile 2001,
-Coordinamento in Asso – Zucchero (Roma) di tutte le Rappresentanze Sindacali Unitarie del gruppo Eridania, presenti inoltre le tre associazioni sindacali nazionali di categoria, per la società il Dott. Di Marco. L’ordine del giorno:
“Esubero di personale, Procedura di mobilità per il personale di Ceggia”.
Per quanto riguarda la procedura di mobilità del personale di Ceggia, l’Eridania conferma di voler continuare con il normale iter procedurale come deciso, confermando il suo programma.
11 Aprile 2001,
Riunione al Ministero dell’Industria.
Coordinata dal Sottosegretario On.Cesare De Piccoli, presenti l’Assessore all’Agricoltura del Veneto Giancarlo Conta, l’Assessore all’Agricoltura del Friuli Venezia Giulia Aldo Ariis, per Eridania il Dott. Di Marco, in sostituzione dell’Ing. Luigi Brasca, assente per precedenti impegni, il Dott. Rodolfo Viola sindaco di Ceggia, Borsetto Antonio Presidente Unione Agricoltori Regione Veneto, il Dott. Giuseppe Ambrosio Direttore Generale Politiche Agricole, Rappresentanze Sindacali Unitarie dello stabilimento, Paolo Forner FAT. CISL.
Il dibattito è stato sicuramente costruttivo, perché Eridania si è trovata ancora una volta davanti ad un fronte compatto, munito di un“Inizio di progetto”per un rilancio programmatico dello stabilimento, messo a punto da qualificati tecnici ex Eridania, per anni impegnati negli studi di progettazione all’interno della stessa (Ing. Ricardo Sassarini, l’Ing. Enea Carlo Zanoli).
Con risposta all’ostinata irremovibilità di Eridania, che ha disertato (ingiustificatamente) l’appuntamento con l’assenza dell’Ing. Luigi Brasca, a dire dell’On. De Piccoli visibilmente risentito, si è ritenuto necessario aggiornare un nuovo incontro, in data da stabilire tra il 18 / 20 Aprile, perché il Dott. Di Marco aveva l’incarico d’interlocutore e non potere decisionale in merito a questa specifica materia.
19 Aprile 2001,
Riunione al Ministero dell’Industria.
Coordinata dal sottosegretario On. Cesare De Piccoli.
Ordine del giorno: presentazione del piano per il“rilancio dello Zuccherificio di Ceggia”.
Presenti, l’Assessore all’Agricoltura Regione Veneto Dr. Giancarlo Conta, l’Assessore all’Agricoltura Regione Friuli Venezia Giulia Dr. Aldo Ariis, l’Amministratore Delegato Eridania Ing. Luigi Brasca, il Sindaco di Ceggia Dr. Rodolfo Viola, il Presidente Unione Agricoltori Regione Veneto Dr. Antonio Borsetto, il Direttore Generale Politiche Agricole Dr. Giuseppe Ambrosio, il Presidente della Federazione Regionale Coldiretti del Veneto Dr. Napoleone Sartori, con delega anche per il Friuli, Copagri Dr. Ermanno Morelli, Confederazione Italiana Agricoltori Veneto Dr. Mino Rizzioli con delega anche per il Friuli, Confederazione Unitaria Agricoltori Friuli Venezia Giulia Dr. Pier Giovanni Pistoni, Rappresentanze Sindacali Unitarie dello Zuccherificio di Ceggia, le Rappresentanze Sindacali Unitarie Nazionali, Provinciali, Territoriali.
Dopo una lunga trattativa, condotta con ferma convinzione dall’On.Cesare De Piccoli e dagli altri componenti della riunione, l’Amministratore Delegato Eridania Ing. Luigi Brasca, ha mantenuto con accanita ostinazione la posizione presa dalla società Eridania, ribadendo che lo stabilimento di Ceggia è chiuso e pertanto non farà la campagna 2001, incurante del nuovo progetto, che metterebbe in atto una metodica nuova e all’avanguardia, polifunzionale, non solo agroindustria, ma anche produzione di energia elettrica da vendere nel territorio, ricavata alimentando la centrale termica con bio- masse.
Quest’accorgimento permetterebbe allo zuccherificio di produrre guadagno per 12 mesi, e non solo per i classici 65 – 70 giorni previsti per la trasformazione delle bietole; in futuro appropriati adeguamenti impiantistici, potrebbero permettere la produzione di biodisel ed altri combustibili ecologici, realizzando una realtà industriale al passo con i tempi, con l’esigenza sempre più pressante di fonti energetiche pulite, perché questo dovrà essere il futuro. A legittimare questo tipo di scelta ci sarebbero progetti e studi di docenti universitari Veneti, che avrebbero individuato Ceggia come punto ideale per l’attuazione di questa tipologia industriale, pioniera in Italia ma già affermata in Francia e Germania.
26 Aprile 2001,
-Riunione all’Asso–Zucchero.
Ordine del giorno: esuberi del personale a livello di gruppo, vertenza Zuccherificio di Ceggia.
Per quanto riguarda il personale di Ceggia è stata chiesta la“Cassa Integrazione Speciale”per un anno. L’Eridania ha da subito manifestato parere contrario a questo tipo di soluzione, però, durante lo svolgimento del dibattito, ritornava sulla propria decisione, prendendo in considerazione la possibilità di fare richiesta presso il Ministero del Lavoro, perché conceda quest’autorizzazione di Cassa Integrazione Speciale.
L’incontro è stato fissato per il 3 Maggio 2001, vi prenderà parte esclusivamente il sindacato nazionale e l’Eridania.
03 Maggio 2001,
-Nuovo incontro presso il Ministero del Lavoro, fra Eridania e le Segreterie Sindacali Nazionali di categoria, per riesaminare l’ipotesi di Cassa Integrazione Speciale per le maestranze dello Zuccherificio di Ceggia.
Manifestando ancora delle formali perplessità, l’Eridania afferma che se avesse sufficienti garanzie che, entro il compimento dell’anno di cassa – integrazione più del 50% del personale si sarà dimesso, la società potrebbe chiedere tale autorizzazione, evitando il pericolo di dover pagare l’intera retribuzione alle maestranze rimaste in forza, se queste fossero più della metà.
La riunione, è stata nuovamente aggiornata al 18 Maggio.
Per lo Zuccherificio di Ceggia è stata decretata la chiusura definitiva. Chi pensa che chiudere questo stabilimento, situato al centro del più grande e produttivo bacino bieticolo Italiano, il sesto in Europa, non provocherà nessun contraccolpo negativo alla bieticoltura e all’agricoltura in generale, dovrà solo lasciar passare il tempo senza far nulla……………….
29 Agosto 2006,
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Provincie di Venezia, Belluno, Padova, Treviso dichiara l’interesse storico artistico particolarmente importante del complesso denominato “Ex Zuccherificio Eridania”, che è, quindi, sottoposto a tutte le disposizioni di tutela previste dal Decreto Legislativo 22 Gennaio 2004, n. 42, ed avrà efficacia nei confronti di ogni successivo proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo…..